PERCHE’ COLORI DI CALABRIA.
E’ un invito a percepire e valorizzare ciò che sta intorno a noi ovunque ci troviamo. Sono “Colori di Calabria” certamente i fiori i tramonti, il mare, ma anche le persone , gli animali, i suoni e i profumi che rendono viva una terra generosa ed accogliente. Tramite Colori di Calabria si vuole rendere omaggio alla bellezza di ogni territorio del nostro pianeta.
In Evidenza
Lottare per restare Restare per costruire
Lottare per restare, restare per costruire”, è un invito alla partecipazione ancora valido lanciato nel 1976 da giovani sognatori che credevano, e forse credono ancora, che una Calabria migliore sia possibile. Sin da allora, compresero che per realizzare questo sogno era necessario fermare la secolare emorragia di popolo, in particolare quello giovane e per questo incitavano all’impegno, alla partecipazione attiva, al sacrificio personale. Tale slogan, diventato, per qualcuno, programma di vita, offre un ottimo spunto per il seguente invito:
… Non più osservatori passivi alla finestra: basta analisi e inutili parole, è l’ora di agire e di riprenderci il nostro tempo.
Non […]
La Nostra Terra Si Trasformi In Giardino.
Con questo augurio Mons. Bregantini ha lasciato la diocesi Locri Gerace. E’ subentrato il Rev.do Padre Giuseppe Fiorini Morosini, O.M., già Superiore Generale dell’Ordine dei Minimi. Entrambi godono la stima e l’affetto del popolo Calabrese. Siamo consapevoli che a “…trasformare la nostra terra in giardino… “ non sarà una “mano divina” ma il nostro lavoro quotidiano svolto con professionalità e giustizia.
Dobbiamo crederci, non è utopia realizzare un giardino meraviglioso, ma è necessario essere ottimi giardinieri. Non lasciamoci sovrastare dallo sconforto e dai cattivi esempi. E’ possibile trasformare il ritardo economico in opportunità, realizzare un nuovo sviluppo che faccia tesoro degli errori […]
Migranti Italiani
Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.
…..Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per […]